La compassione è scientifica

Comprendere gli esseri umani è intelligenza, comprendere se stessi è saggezza.
Queste le parole del filosofo cinese Lao Tse fondatore della religione taoista.
La comprensione degli esseri umani viene chiamata anche empatia, o Compassione. L’uomo può ‘sentire’ le esperienze vissute dagli altri, immedesimarsi e creare un rapporto profondo, di comunione e di condivisione.
La Compassione è uno dei principi della Medicina Shaolin e i monaci la praticano abitualmente, ricercando la spiritualità necessaria nella meditazione.
Ma il concetto di Compassione è molto più che emotivo, perché recentemente è stato creato presso l’Università di Stanford un istituto di ricerca interdisciplinare e di educazione sulla compassione e all’altruismo.

THE CENTER FOR COMPASSION AND ALTRUISM RESEARCH AND EDUCATION
CREDIT: THE CENTER FOR COMPASSION AND ALTRUISM RESEARCH AND EDUCATION

Si tratta del “The Center for Compassion and Altruism Research and Education” (CCARE). In questo centro gli studiosi lavorano sulla ricerca scientifica e intendono la Compassione come una ‘esperienza interiore‘, che può orientare le energie interiori e quindi spingere all’azione.

La Compassione scientifica si propone quindi di approfondire quali meccanismi si mettono in moto e indaga sulle ‘ragioni del cuore’, a livello fisico e psicologico, approcciando l’argomento sulla base di teorie, prove e studi scientifici.

Se vediamo una persona che sta soffrendo possiamo tirare dritto e non fermarci, oppure cercare di capire perché questa persona sta male e aiutarla, in molti modi. Questa è la Compassione: un rapporto completo che non aiuta solo a capire la vulnerabilità degli altri, ma ad accettare le proprie.
E per essere compassionevoli non serve fare grandi cose, anzi. Bastano i piccoli gesti, il tempo dedicato all’ascolto degli altri, dei loro bisogni e dei loro problemi.

La compassione scientifica: perché fa bene al corpo e alla mente

La Compassione fa bene, al corpo così come alla mente. Studi scientifici hanno dimostrato che la compassione aiuta a sviluppare il DHEA, l’ormone che contrasta il processo di invecchiamento, e a diminuire fortemente le quantità di cortisolo, l’ormone dello stress.
I benefici fisici si legano a quelli psicologici, su tutti la gioia, il benessere mentale e la serenità che la compassione aiuta a sviluppare nelle persone che la praticano.
Ma attenzione a non scambiare la Compassione con la pietà, perché la pietà è un sentimento che può avere anche effetti paralizzanti, mentre la compassione nasce a un livello diverso, chiede empatia e restituisce gioia, per sé stessi e per tutta l’umanità.

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